Rivista Il Punto. Quaderni del CeRP di Cultura Psicoanalitica

2^ numero. L’Estremo

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Perché l’Estremo?
Come clinici percepiamo sempre più frequentementeche la realtà in cui viviamo e che vivono in nostri pazienti abbia a che fare con un mondo i cui confini si stanno consumando. Sempre più spesso ascoltiamo un linguaggio che rimanda ad esperienze vissute come estreme e le informazioni veicolate dai mass-media – a loro volta globalizzate e quindi estreme – ci rendono partecipi di vicende descritte come tali.
I pazienti, sappiamo, portano dentro le sedute questo mondo disorientato da confini e frontiere non più percepiti o non ritrovati, facendo pensare che perfino la liquidità di Bauman sia superata. A fronte di un mondo esterno che alza frontiere e dazi, invece i giovani d’oggi si confrontano con un mutamento in atto che porta ad una sorta di inesistenza o inesperienza di limiti agibili nel mondo interno. Il limite è il valore complementare a quello di estremo, anche se non lo esaurisce. Ecco quindi l’interesse per questo concetto.

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